venerdì 23 maggio 2008

Piccole gioie

Come si sfugge ad un grande dolore, ad un qualsiasi grande dolore... il dolore per una persona che non vedrai più, il dolore di un tradimento, il dolore di una speranza delusa o di quello che da il non sentirsi considerati persone da chi tanto ci tieni che lo faccia... si sfugge o, più realisticamente, si impara a conviverci vivendo così come si riesce a farlo. Non importa se lo si fa con rabbia, con risentimento, con delusione... l'importante è vivere e vivere aggrappandosi a ciò che ci aiuta a farlo, non importa cosa, purche sia vivere.
Vivere... vivere di noi stessi e di ciò che ci fa bene, fosse anche la rabbia, fosse anche qualche piccola gioia che ci fa sentire ridicoli, o che ci fa pensare che non verremo compresi, o addirittura, che ci fa pensare che verremo giudicati male per questo.
Ma che ci importa? Che ci importa se quel che faremo ci aiuterà a coprire la voce dell'animale lurido che grida dentro di noi? Che ci importa se quella cosa che ci fa sentire ridicoli, che ci fa sentire giudicati, ci permette di porgere gli occhi a quel cielo che ci da risposte e a quel vento che asciuga le lacrime?
E allora andiamo avanti per quella strada che ha visto il nostro passo stanco e incerto, andiamo avanti in quella piazza dove la gente ride e urla, andiamo avanti in quel parco dove i bambini saltano e cantano, rincorrono un pallone e lo seguono con gli occhi mentre macchia l'azzurro del cielo. Andiamo avanti anche se ci sentiamo soli e presentiamoci a quella porta, che sembra un disegno con i colori fuori posto, andiamo avanti con la borsa piena di ciò che ci da energia, qualunque cosa sia... e bussiamo, bussiamo forte alla porta della vita, perché ogni volta che torniamo a vivere, così come siamo capaci, non è mai una cosa fuori posto.
Renato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

le tue parole hanno sempre il sapore della saggezza, ma una saggezza fresca e viva. Grazie, per il tuo esserci sempre, presente anche se in silenzio (e queste sono le amicizie che mi hanno sempre dato moltisssimo).
un abbraccio

Anonimo ha detto...

Ciao Renato, ciao Rita, le vostre parole toccano sempre le corde dell'emozione. Vi mando un abbraccio forte forte,
Chiara