martedì 30 settembre 2008

Settimana della moda

E mi sono ritrovato lì, nelle vie della moda... dovevo ingannare il tempo e mi sono ritrovato a girovagare fra vie brulicanti di persone molte delle quali dall'aria ormai stanca, molte persone che di certo dopo una giornata passata dietro sfilate e stand dei vari produttori, se ne andavano rincorrendo nuovi pensieri nati dentro quella che in fondo è soprattutto una grande giostra di irrealtà.
Infatti personalmente credo che questo sia quel mondo, questo o poco più, una grande vetrina di irrealtà, di ostentazione di un lusso che è soprattutto di chi vuole camminare ad un passo dalla realtà di tutti i giorni, così, forse solo per una malcelata voglia di distinguersi, non rendendosi conto che gli omologati sono soprattutto loro.
Ma una cosa mi ha colpito ancora di più... ogni tanto si vedevano passare ragazze di una magrezza decisamente innaturale, al punto di arrivare a fargli perdere le loro forme femminili.
Nonostante gli inviti alle case di moda a non far sfilare ragazze al limite dell'anoressia, tante, troppe se ne vedono ancora in quell'ambiente.
Passano con un andamento che fuori dalla passerella diventa incerto, direi goffo, come se fuori dal loro ambiente diventino in balia della loro debolezza, del loro essere fuori dalla realtà, al servizio appunto, dell'irrealtà di quel mondo.
Mi chiedo cosa ne sarà di loro, delle tante che fra pochi anni si troveranno fuori da quel giro e dentro alla loro vita, che molto probabilmente sarà diventata stretta come le loro fattezze, con i sogni ingrigiti come la tristezza che si legge sui loro visi.
Spero che abbiano pensato al loro futuro, che abbiano pensato ad un'altra vita possibile, fatta non dico da un lavoro da sputare nelle mani, ma almeno da un lavoro che regali un po’ della dignità dell'esserci, dell'essere presenti nella realtà di questa vita.
Ma per fortuna bastava allontanarsi un po’, bastava guardarsi in giro per vedere normali ragazze che portavano in giro la loro freschezza, le loro risate e il loro parlare fitto di gioie e di dolori dentro un jeans e una maglietta, ragazze piene di quelle imperfezioni che le fanno più belle e che disegnano allegria colorata nel vivere di tutti i giorni.
Renato

mercoledì 10 settembre 2008

Decisione difficile

Non è stato facile prendere una simile decisione, ma alla fine sono convinto che ormai il momento era quello giusto, non faremo più manifestazioni in ricordo di Eliana.
E' una decisione che maturava già dallo scorso anno, quando dopo (scusate il mio insindacabile giudizio) la serata col Davide, pensavo che una simile carica di emotività e di valore artistico, non saremmo più riusciti a ricrearla.
La decisione è rimasta in bilico per delle situazioni che mi dispiaceva interrompere, l'entusiasmo di teatro Frontiera che qui ringrazio per la semplice ed intensa partecipazione ai nostri vari progetti, qualche possibilità di elevato profilo che mi si presentava, l'entusiasmo contagioso dei ragazzi e delle persone in genere che hanno lavorato con noi, anche a loro va il mio ringraziamento. Ma ora è più che mai chiaro che questo è il momento giusto per interrompere, per mettere in cornice nel cuore della gente ciò che di buono hanno voluto ricevere da queste serate.
Abbiamo fatto i conti con la vita che va avanti, con i tanti problemi nostri e di chi abbiamo attorno.
Siamo convinti che il suo ricordo debba restare nell’angolo di cuore che le persone che la conoscevano gli hanno riservato dentro a sé stesse. Non serve più proiettarlo all’esterno, ciò che poteva lasciare nel cuore della gente ormai lo ha lasciato… e se non ha lasciato niente, non c’è da poter pensare che lo potrebbe fare in seguito.
Questo non significa che non faremo più manifestazioni, se ne avremo la possibilità ne faremo ancora, ma senza schemi fissi dettati da giornate particolari di ricorrenza.
Anche il blog continuerà ad esistere, visto che non c’è niente di più libero di un blog di questo genere, che non obbiga nessuno ad andarlo a leggere.
Renato.