martedì 29 gennaio 2008

E sempre collegandomi all’avventura di Scarabelli, un'altra cosa mi sembra degna di nota.
Matteo raccontava di come riusciva a relazionare con persone di etnie così diverse nei modi più disparati possibili, ma questo dà misura di come in realtà, usando le sue parole, noi conosciamo davvero poche lingue straniere.
Già, era magari facile che in Egitto si trovassero giovani che, avendo lavorato nei villaggi turistici Italiani, conoscessero l’Italiano, ma non parlavano poi altra lingua che l’arabo. Questo per dire come la nostra conoscenza delle lingue straniere che si studiano tradizionalmente, spesso risulti insufficiente davanti a quella parte di mondo che sta diventando sempre più terreno emergente nella società e nella socialità di oggi.
Questo tipo di situazione si ripeteva spesso attorno al mediterraneo, ma anche in altre zone che per la crescita economica stanno diventando importanti. Mi riferisco a molti paesi Asiatici e dell’Europa dell’est.
Eliana aveva una naturale predisposizione per le lingue straniere, parlava ormai con l’uguale naturalezza dell’Italiano, Inglese e Francese e molto bene anche il Tedesco.
La sua base classica l’aveva molto aiutata in questo, aveva lungamente studiato il latino.
Bene, nonostante tutto, aveva già sentito l’esigenza di studiare anche lo Spagnolo ritenendola una lingua emergente. La cosa poi non è avvenuta in modo approfondito perché essendo molto impegnata negli studi ( lo Spagnolo mi diceva che ha una grammatica fra le più impegnative), in quel momento non si sentiva di affrontare anche quello studio che rappresentava un qualcosa in più al quale non aveva troppe energie da dedicare.
Nei circuiti turistici le nostre lingue europee si possono parlare facilmente, ma poi quando ci si rivolge alle persone comuni, ci possono essere grosse difficoltà, ed è soprattutto a quelle persone che per lavoro poi ci si trova a fare riferimento.
Ora, al di la dello Spagnolo come lingua emergente, consiglio vivamente ai nostri ragazzi di guardare davvero oltre, di guardare a quei paesi di nuova economia che presto si dimostreranno molto importanti per i nostri mercati e per le nostre relazioni interculturali… è importante sapere almeno una delle lingue di quei paesi, l’Arabo, il Cinese, il Russo, il Giapponese, ecc ecc…
Tenete conto, ragazzi, che quando si è all’estero una lingua straniera già la si conosce, la propria… e questo abbinato alla conoscenza della lingua del paese dove vi trovate, dà indubbi vantaggi di sviluppo lavorativo di buon livello, coraggio quindi, anche se sembrano ostiche… studiate almeno una di quelle lingue che domani possono fare la differenza, in Italia come all’estero.
Renato

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