domenica 13 gennaio 2008

Domani finirà di piovere...

Stamattina ho aperto la mia finestra, ho guardato il cielo con fiducia, ho visto soltanto una densa coperta a coprire l'azzurro.
Ho guardato attorno a me, ho visto i mille cerchi che si allargavano nelle pozzanghere, l'acqua correre sui lati dei marciapiedi incontro ad una bocca che la inghiottiva, le tegole rosse delle case lucide e felici di fare il loro lavoro di protezione delle case, i campi avidi di quel nutrimento.
Le persone passavano protette da un ombrello, qualcuna frettolosa, qualche coppia indugiando nei loro respiri che si incrociavano, qualcuno solo protetto dal cappuccio del loro mantello e pensavo a quante volte anch'io ho sentito sui sentieri di montagna la musica della pioggia che rimbalzava sulla mia mantella, quando mi sorprendeva lassù, punto al limite dell'orizzonte, tanto piccolo in mezzo all'immenso.
Questo cielo pieno di nuvole che corrono qui e là, che vanno e vengono nel loro incedere che non sappiamo dove porta e se abbia un senso, l'unica cosa che sappiamo è che ci nasconde l'azzurro, ma che l'azzurro c'è.
Ed allora andiamo, con un ombrello, con il cappuccio alzato della giacca a vento, con i capelli bagnati, ma andiamo perché non si può fermare la pioggia quando è giusto che cada e non si può nemmeno fermare il nostro cammino.
E questa pioggia cade decisa, ma delicata, cade sicura, ma vitale sul tempo e sulla vita, cade su di noi e sul mondo che abbiamo intorno, cade sopra gli ombrelli, sui cappucci, sui capelli sulle guance e sulle mani e una volta tanto, se il viso è bagnato non significa che abbiamo pianto.
Domani... domani finirà di piovere...
E domani cammineremo ancora, perché avrà finito di piovere, cammineremo più decisi fermandoci solo ad indugiare su ciò che di bello lascia una giusta pioggia come questa... ci incanteremo con i fiori che spunteranno nei campi, ci rinfrescheremo il viso con l'acqua di un torrente, respireremo un'aria più fresca che ci avrà lasciato trasparenze di orizzonti lontani... domani rivedremo l'azzurro, quel punto lontano che ancora dobbiamo raggiungere e domani diverrà il nostro oggi.
Quel domani da chiamare disperatamente, perché diventi davvero un nuovo oggi, nel susseguirsi della vita
.

Renato

2 commenti:

Anonimo ha detto...

caro Renato, le tue parole sannno parlare al cuore di chi ti legge perchè partono dalle tue stesse profondità dell'anima.
Sono felice di conoscerti, sei una persona preziosa.. ci vediamo presto, stavolta davvero :)
un abbraccio a voi

Anonimo ha detto...

Elisa cara, sono anch'iocontento di conoscerti, il tuo fresco entusiasmo spesso riesce davvero a coinvolgere.