venerdì 16 ottobre 2009

In una vita sono tanti i giorni che andrebbero ricordati...


il primo vagito, ma poi arriva la prima parola…
la prima volta che hai mangiato da sola, ma poi hai anche imparato a cucinare da sola…
il tuo primo discorso serio, ma poi arriva quello che lo smentisce e che ti fa sentire di aver fatto un passo avanti nelle tue conoscenze…
il primo voto bello a scuola, ma per te che ne prendevi tanti sarebbe stato più divertente festeggiare il primo brutto, ma questa soddisfazione non me l’hai data mai, perché il primo brutto voto che hai preso lo sentivi tanto ingiusto che non ci siamo sentiti di festeggiarlo e poi non ne hai presi più…
La tua prima amicizia e il tuo primo litigio con questa tua amicizia…
Il primo bacio che avrai dato, ma poi ne sarà venuto un altro più importante…
il primo viaggio senza mamma e papà in treno, ma poi è arrivato quello in aereo, poi tanti altri che non si contano più…
la tua prima elezione nel consiglio di classe, poi in quello di circolo… e poi la tua prima assemblea…
Il diploma, con quel tuo urlo al telefono che ci ha raggiunti mentre io e tua madre ci trovavamo a Roccaporena…
Il tuo primo giorno di lavoro estivo per pagarti le vacanze, ma poi hai dovuto lavorare per mantenerti…
L’ammissione al corso a cui tanto tenevi quando sei entrata alla Bocconi…
Il tuo primo giorno in cui sei andata a vivere da sola…
Il tuo primo amore vero, quello che sembra per sempre… e chissà se per sempre lo sarebbe stato davvero…
il primo giorno in cui hai pensato che io non ti capivo… e il primo giorno in cui proprio non mi sopportavi più…
il primo giorno in cui hai scoperto chi eravamo noi , la tua mamma e il tuo papà…

Sono tante le cose nella vita che andrebbero ricordate, tante che molte non le ricordo più, noi festeggiavamo anche il tuo ritorno alla vita, in quale giorno di preciso sia stato non lo sapevamo, ma avevamo deciso per l’11 luglio, giorno in cui sei stata operata per toglierti quel tumore al rene…
Sono tante si, sono tante in questa vita che si rinnova giorno per giorno nelle sue speranze e nei suoi sogni, sono tante in questa vita che spesso è così difficile da vivere che ti lascia solo di andare avanti senza sapere il perché, sono tante in questa vita nella quale cammini ogni giorno fianco a fianco con il tuo assassino.
Sono talmente tante che ogni giorno nuovo andrebbe festeggiato per il solo fatto di aver vissuto il giorno che ti lasci alle spalle, ma il tempo e le cose si ripetono, sempre uguali nel loro essere diverse. Così in questo tempo di nuvole e fumo che nessuno ci ridà più, passano le stagioni e c’è un giorno, uno, in cui fai il punto, magari serve a sentirsi più vecchi, magari serve a sentire che si è sempre vissuto senza tirarsi indietro, senza smettere di provarci, è il giorno in cui sei nata… e lassù oggi starai festeggiando, non so come, ma di certo starai festeggiando le nuove conoscenze che avrai acquisito.


Buon Compleanno Eliana.
Renato

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Un grande abbraccio a Renato e Rita da Chiara

Pau ha detto...

Ciao Renato,ciao Rita
mi sono imbattuto casualmente nel vostro blog cercando in rete notizie sugli Jentù che mi sono perso qualche tempo fa a Peschiera Borromeo e che volevo recuperare.
Ho trovato questo spazio che mi ha lasciato inizialmente un grande groppo in gola (non ancora totalmente sciolto) ma nel contempo e sempre di più una sensazione positiva determinata da ricordo,volontà di non fermarsi,solidarietà e passioni comuni come quelle musicali (sono anch'io fan di Van de Sfroos,Guccini e Nomadi, meno del Clà anche se apprezzato).
E' tutto molto bello, la veste, il girasole, il desiderio di far rivivere Eliana e ricordarla per quello che era.
Non si è mai preparati al grande passo dei nostri cari ,men che meno a quello "innaturale" di una figlia per un genitore : non sono credente ma mi piace pensare ad anime incontaminate che un giorno si ritroveranno non essendosi perse mai.
Nessuno muore mai veramente fintanto che qualcuno lo porta nel cuore e ne trasmette il ricordo.
Metto "esserci" nei miei preferiti, ogni tanto lo guarderò, anche solo per trovarci qualche vostra iniziativa ma sempre sicuro di trovare uno spazio di grande e sincera umanità.
Un abbraccio forte
Paolo

Pau ha detto...

Ciao ,vi mando un passo di Ray Bradbury, mi è sempre piaciuto .....
“ Ognuno deve lasciarsi dietro qualche cosa dietro quando muore.,..: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucito da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l’albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là.
Non ha importanza quello che si fa, purchè si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos’altro che porti poi la nostra impronta.
La differenza tra l’ uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato, ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita. “
E così la vostra Eliana.
Un abbraccio ideale anche a lei.